In questa pagina troverete varie storie su persone che hanno subito atti di bullismo. Nella speranza che possiate trovare conforto, aiuti e consigli in esse. Quelle che leggerete sono storie vere e speriamo che possano suscitare in voi lo stesso interesse che abbiamo avuto noi nel leggerle. Ovviamente per garantire la privacy i nomi nelle storie sono falsi. I protagonisti sono ragazzi e ragazze normalissimi, perché il bullismo è un fenomeno che può colpire chiunque. Per questo non bisogna vergognarsi se ne siete afflitti. Se volete condividere anche voi le vostre storie, potete contattare l’indirizzo email: mailto:nobullismo2023@gmail.com

Storia di Alice
Mi chiamo Alice e ho 15 anni. Sono sempre stata una ragazza timida e introversa, ma non pensavo che questo potesse essere un motivo per essere presa di mira. Da quando sono entrata al liceo, ho subito atti di bullismo da parte di un gruppo di ragazzi e ragazze che si divertono a umiliarmi, insultarmi e minacciarmi. Non so perché lo facciano, forse perché sono diversa da loro, perché non mi vesto alla moda, perché non ho molti amici, perché sono brava a scuola. Non lo so e non lo capisco. Ho provato a ignorarli, a evitarli, a difendermi, ma niente ha funzionato. Mi sento sola, impotente, spaventata. Ho paura di andare a scuola, di uscire di casa, di incontrarli per strada. Ho paura di quello che potrebbero farmi. Ho paura di quello che potrei farmi io. Non ho mai parlato con nessuno di quello che mi succede. Mi vergogno e penso che sia colpa mia. Penso che nessuno possa aiutarmi. Penso che nessuno si interessi a me. Ma oggi ho deciso di rompere il silenzio. Ho deciso di raccontare la mia storia su questo social, perché voglio far sapere a tutti che il bullismo è una cosa seria e che fa molto male. Voglio far sapere a tutti che non sono sola e che non sono l’unica a soffrire. Voglio far sapere a tutti che ho diritto al rispetto e alla dignità. Voglio far sapere a tutti che sono una persona e non un bersaglio. Non so se questo post cambierà qualcosa, ma spero che possa essere un primo passo per uscire da questa situazione. Spero che possa essere un modo per trovare il coraggio di chiedere aiuto. Spero che possa essere un modo per trovare il sostegno di chi mi vuole bene. Spero che possa essere un modo per dire basta al bullismo.
ghjtsgfdfdtfwhgwfgwfwdgfwdhgfgwfytwfqwdygfqdwt

Storia di Luca
Mi chiamo Luca e ho 13 anni. Frequento la seconda media in una scuola dove il bullismo è all’ordine del giorno. Ci sono alcuni ragazzi che si divertono a tormentare i più deboli, a insultarli, a picchiarli, a rubargli le cose. Io sono uno dei loro bersagli preferiti, perché sono magro, timido e porto gli occhiali. Mi chiamano “quattrocchi”, “scheletro”, “secchione” e altri nomignoli offensivi. Mi spingono, mi tirano le matite, mi sputano addosso. A volte mi aspettano fuori dalla scuola e mi picchiano senza pietà. Non so perché mi odiano così tanto. Forse perché sono bravo a scuola e ho sempre buoni voti. Forse perché non ho molti amici e non mi so difendere. Forse perché sono diverso da loro. Non lo capisco e non lo accetto. Ho sempre avuto paura di raccontare quello che mi succedeva ai miei genitori o ai miei insegnanti. Avevo paura che i bulli si vendicassero ancora di più, che mi facessero del male, che mi umiliassero davanti a tutti. Avevo paura di essere considerato un codardo, un traditore, un piagnone. Così ho sempre taciuto e sopportato. Ma un giorno ho capito che non potevo andare avanti così. Ho capito che dovevo reagire e cambiare la mia situazione. Ho capito che il silenzio non era la soluzione, ma il problema. Ho trovato il coraggio di parlare con i miei genitori e di raccontare loro tutto quello che mi facevano i bulli. Sono stati molto comprensivi e mi hanno abbracciato forte. Mi hanno detto che ero forte e coraggioso, che andavano fieri di me, che non ero solo. Mi hanno detto che avrebbero parlato con la preside della scuola e con i genitori dei bulli per risolvere la questione. Il giorno dopo sono andato a scuola con più fiducia in me stesso. Ho affrontato i bulli con lo sguardo fiero e la voce ferma. Gli ho detto che non avevo più paura di loro, che avevo denunciato tutto ai miei genitori e alla scuola, che non avrebbero più potuto farmi del male. Gli ho detto che erano loro i codardi, i traditori, i piagnoni. Gli ho detto che erano loro quelli diversi, quelli sbagliati. I bulli sono rimasti senza parole. Hanno provato a minacciarmi, a insultarmi, a spaventarmi. Ma io non mi sono lasciato intimidire. Ho alzato la testa e li ho guardati negli occhi. Ho visto la loro paura, la loro insicurezza, la loro vergogna. Da quel giorno i bulli hanno smesso di tormentarmi. Hanno capito che non ero più una vittima facile, ma una persona degna di rispetto. Hanno capito che il bullismo non paga, ma si ritorce contro. Ho vinto la mia battaglia contro il bullismo grazie al mio coraggio e al sostegno dei miei genitori. Ho dimostrato a me stesso e agli altri che il bullismo si può combattere e sconfiggere con la parola e con la forza della verità.
